Il team di Otorinolaringoiatria rimuove due rari tumori al collo con approccio mininvasivo

Terni, 26 ottobre 2025

27/10/2025
Due pazienti con rari tumori dello spazio parafaringeo – una sede profonda del collo, in stretta prossimità con importanti strutture vascolari e nervose – sono stati trattati con successo nella Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera di Terni, guidata dal Dr Antonio Giunta, mediante resezione endoscopica transorale (dalla bocca).
Si tratta di interventi mini-invasivi eseguiti solo in casi selezionati. Le lesioni sono state rimosse con un approccio mini-invasivo che ha evitato incisioni esterne e ha consentito la dimissione in pochi giorni in buone condizioni cliniche.
Tradizionalmente i tumori parafaringei di dimensioni simili vengono trattati per via esterna e in casi selezionati, possono richiedere anche la mandibulotomia — un’apertura temporanea dell’osso della mandibola, poi ricostruito — per garantire un’adeguata esposizione chirurgica. In questo caso, l’impiego di ottiche endoscopiche ha consentito l’accesso attraverso la bocca, evitando cicatrici cutanee e riducendo l’impatto dell’intervento.

“La via transorale endoscopica consente, in pazienti accuratamente selezionati, di raggiungere lo spazio parafaringeo dall’interno del cavo orale, riducendo il trauma chirurgico e l’impatto estetico”, spiega il dottor Antonio Giunta, direttore della SC di Otorinolaringoiatria. “Non è una soluzione per tutti i casi: la scelta dipende da dimensioni, sede e rapporti con vasi e nervi. L’obiettivo resta la massima sicurezza per il paziente e la completezza dell’asportazione”.

Due pazienti con rari tumori dello spazio parafaringeo – una sede profonda del collo, in stretta prossimità con importanti strutture vascolari e nervose – sono stati trattati con successo nella Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera di Terni, guidata dal Dr Antonio Giunta, mediante resezione endoscopica transorale (dalla bocca).

Si tratta di interventi mini-invasivi eseguiti solo in casi selezionati. Le lesioni sono state rimosse con un approccio mini-invasivo che ha evitato incisioni esterne e ha consentito la dimissione in pochi giorni in buone condizioni cliniche.

Tradizionalmente i tumori parafaringei di dimensioni simili vengono trattati per via esterna e in casi selezionati, possono richiedere anche la mandibulotomia — un’apertura temporanea dell’osso della mandibola, poi ricostruito — per garantire un’adeguata esposizione chirurgica. In questo caso, l’impiego di ottiche endoscopiche ha consentito l’accesso attraverso la bocca, evitando cicatrici cutanee e riducendo l’impatto dell’intervento.

“La via transorale endoscopica consente, in pazienti accuratamente selezionati, di raggiungere lo spazio parafaringeo dall’interno del cavo orale, riducendo il trauma chirurgico e l’impatto estetico”, spiega il dottor Antonio Giunta, direttore della SC di Otorinolaringoiatria. “Non è una soluzione per tutti i casi: la scelta dipende da dimensioni, sede e rapporti con vasi e nervi. L’obiettivo resta la massima sicurezza per il paziente e la completezza dell’asportazione”.

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Ultimo aggiornamento
27/10/2025
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